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2025: GLOBAL ECONOMIC REORDERING

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Quando? Inizia nel 2025

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ANDREA CECCHI
Dec 29, 2024
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2025: GLOBAL ECONOMIC REORDERING
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Ecco una parola che conviene imparare da subito, da bravi italiani, nei confronti del nuovo padrone che verrà, per dimostrargli le nostre doti migliori: servilismo, sottomissione e lingua umida da lacchè, sempre al servizio di brandeggio sull’ano del padrone.

Possiamo guardare qualsiasi grafico da 1992 ad oggi e verificare che tutto quello che era positivo per la nostra qualità della vita si è trasformato in una vera e propria discesa verso l’inferno.

Quello che è avvenuto nel 1992 lo sanno tutti: Trattato di Maastricht il 7 febbraio e appena 10 giorni dopo, toh!….Mani Pulite. Poi le privatizzazioni, la distruzione della LIRA, Falcone, Borsellino, Goldman Sachs, Draghi e Mortadella….e l’inizio della fine.

Nel 1992 lavoravo in banca, alla CARIPLO.

Non sapevo niente di quello che stava accadendo, ma mi sono reso conto immediatamente che c’era qualcosa di enorme che si stava manifestando. La Cariplo era una banca molto solida che i dipendenti chiamavano affettuosamente “Mamma Cariplo”. Una volta assunti con il contratto, non esisteva più nessuna preoccupazione nella vita. C’era lo stipendio migliore di tutte le altre banche, la polizza sanitaria, le proprietà della banca dove andare in villeggiatura. La Cariplo aveva addirittura come propri dipendenti, commessi, vigilanti, e il proprio servizio di esattoria. C’erano poi le filiali all’estero, tra cui New York con fliliale distaccata a Nassau - Bahamas, che era il mio obiettivo sin da quando sono entrato a lavorare in banca lasciando l’Aeronautica Militare. Mi ricordo che, nel 1991, incontrai Sandro Molinari

che allora era il Direttore Generale, una sorta di “mega direttore galattico”, e, mentre stringeva le mani a tutti, ebbi la sfrontatezza di chiedergli, di mandarmi a lavorare a New York. Mi ricordo che Sandro Molinari si fermò un attimo e mi fece un sorriso molto benevolo e sincero e dopo avermi chiesto come mi chiamavo, mi disse: « Cecchi, vedrà che un giorno sarà accontentato»! Non posso descrivere il mio entusiasmo dopo quell’incontro, ma poi le cose, con il 1992 iniziarono a cambiare di brutto. Come un semaforo che da verde diventa rosso. La Cariplo venne trasformata da Ente Morale in SPA. L’aria che prima era di totale serinità lavorativa iniziò ad essere permeata da un sentore mefitico e sinistro.

Poi, la stessa CARIPLO che stava aprendo filiali in tutto il mondo, per dare appoggio alle aziende italiane, iniziò a chiuderle, una dopo l’altra, e il mio sogno svanì.

In un certo senso, la profezia di Sandro Molinari si è comunque avverata e sono riuscito a venire alle Bahamas; non come dipendente di banca, ma come imprenditore e diplomatico.

Nel frattempo l’ITALIA è stata totalmente annientata.

Copio questo ottimo post da Facebook con l’elenco delle aziende che ci hanno portato via. Un elenco parziale, perché parte soltanto dal 2008, anno dell’altra crisi, quella dei mutui subprime.

Gilberto Trombetta

UN PAESE IN SVENDITA

Ve li ricordate quelli che l’euro ci avrebbe protetto?

Dal 2008 al 2012, 437 aziende italiane sono passate nelle mani di acquirenti esteri. Di queste, almeno 130 erano marchi importanti.

Tra il 2014 e il 2023, ci sono state 2.948 acquisizioni estere di aziende italiane (contro le 1.673 acquisizioni italiane all'estero) per un valore di 203 miliardi di euro. Solo negli ultimi 5 anni (2019-2023) le acquisizioni estere sono state 1.719 (contro le 980 acquisizioni all'estero di gruppi italiani) per un valore di 82 miliardi. Nel primo trimestre del 2024 ci sono già state 84 acquisizioni estere di realtà italiane.

Sono le meraviglie degli IDE, gli Investimenti Diretti Esteri. Che poi sarebbero i saldi d'occasione per gli acquirenti stranieri. Che infatti per comprare il doppio delle realtà che noi compriamo all’estero, spendono la metà. Il tutto mentre lo Stato, che avrebbe dovuto tutelare le imprese italiane (che in Italia danno lavoro e pagano le tasse), per colpa della peggior classe politica mai vista, regalava i gioielli di famiglia a concorrenti stranieri, spesso senza scrupoli. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco un elenco aggiornato (sicuramente non esaustivo), dei marchi italiani passati in mano straniera negli ultimi anni:

AC Milan (RedBird Capital Partners) Stati Uniti

Acciaierie Lucchini (Severstal) Russia

Acetum (ABF) Inghilterra

Acqua di Parma (LVMH) Francia

Algida (Unilever) Inghilterra

Ansaldo Breda (Hitachi) Giappone

Ansaldo STS (Hitachi) Giappone

Antica gelateria del corso (R&R/Nestlé) Inghilterra

/ Svizzera

AR Alimentari (Princes/Mitsubishi) Giappone

AS Roma (The Friedkin Group) Stati Uniti

Atala (Group Accel) Turchia

Avio Aero (General Electric) Stati Uniti

Belfe (Itochu Corporatio) Giappone

Benelli (Qianjiang Group Co. Ltd) Cina

Bertolli (Unilever / Deoleo) Inghilterra

/ Spagna

Biondi Santi (EPI) Francia

Birra Peroni (Asahi Breweries) Giappone

Bnl (BNP Paribas) Francia

Bottega veneta (Kering) Francia

Brioni (Kering) Francia

Buccellati (Richemont) Svizzera

Buitoni (Nestle via Newlat) Svizzera

Bulgari (LVMH) Francia

Cademartori (Lactalis) Francia

Carapelli (Deoleo) Spagna

Cariparma (Crédit Agricole) Francia

Casanova La Ripintura (privato) Hong Kong

Cesare Fiorucci (Campofrío Food Group) Spagna

CIFA (Zoomilon) Cina

Cirio (Unilever / Deoleo) Inghilterra

/ Spagna

Coccinelle (E-Land Europe) Corea del Sud

COIN (BC Partners) Inghilterra

Compagnia Italiana Forme Acciaio SPA (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) Cina

Conbipel (Oaktree Capital Management) Stati Uniti

Cova (LVMH) Francia

De Rica (Unilever / Deoleo) Inghilterra

/ Spagna

De Tomaso (Ideal Team Ventures Limited) Cina

Dietor (Katjes International Gmbh) Germania

Dietorelle (Katjes International Gmbh) Germania

Dodo (Kering) Francia

Ducati [Audi (via Lamborghini Automobili)] Germania

Duferco (Novolipetsk Steel Plant) ) Russia

Edison (Électricité de France) Francia

Editrice Giochi (Spin Master) Canada

Emilio Pucci (LVMH) Francia

Energie [Crescent HydePark (via Sixty Group)] Cina-Singapore

Eridania (Cristal Union) Francia

Eskigel ( R&R Ice Cream plc/Nestlé) Inghilterra-Svizzera

Fastweb (Swisscom SA) Svizzera

Fattoria Scaldasole (Andros) Francia

Fedrigoni (Bain capital) Stati Uniti

Fendi (LVMH) Francia

Ferretti (Weichai Power) Cina

Ferriera Valsider (Metinvest Holding LLC) Ucraina

FIAT (Stellantis) Francia

Fiat Ferroviaria (Alstom) Francia

Fiorucci [Janie e Stephen Schaffer (privati)] Inghilterra

Galatine (Katjes International Gmbh) Germania

Galbani (Lactalis) Francia

Gancia (Russian Standard) Russia

Gelati Motta (Froneri International) Inghilterra

Gianfranco Ferré (Paris Group International LLC) Emirati Arabi

Gianni Versace (Michael Kors e Capri Holdings Limited) Stati Uniti

Grom (Unilever) Inghilterra

Gucci (Kering) Francia

Hey Dude (CROCS) Stati Uniti

Ichnusa (Heineken) Olanda

IES, Italiana Energia e Servizi (MOL) Ungheria

Indesit (Whirpool) Stati Uniti

Inter (Oaktree Capital Management) Stati Uniti

Invernizzi (Lactalis) Francia

Isole e Olena (EPI) Francia

Ita, ex Alitalia (Lufthansa) Germania

Italcementi (HeidelbergCement) Germania

Italgel (Nestlé) Svizzera

Italia Marittima (Evergreen Group) Taiwan

Italia - Società di Navigazione (TUI Group) Germania

Italo (Mediterranean Shipping Company) Svizzera

Krizia (Marisfrolg Fashion Co. Ltd) Cina

La Perla [Sapinda (Lars Windhorst)] Germania

La Rinascente (Central Group) Thailandia

Lamborghini (Audi/ Volkswagen Group) Germania

Lanificio Cerruti (Njord Partners) Inghilterra

Locatelli (Lactalis) Francia

Loquendo (Nuance Communication Ltd) Stati Uniti

Loro Piana (LVMH) Francia

Lumberjack (Ziylan) Turchia

Magneti Marelli (Calsonic Kansei) Giappone

Mandarina Duck (E-Land Europe) Corea del Sud

Merloni [Whirpool (via Indesit)] Stati Uniti

Mila Schon (Itochu Corporation) Giappone

Miss Sixty (Crescent HydePark) Cina

, Singapore

Motta gelati (Froneri International) Inghilterra

Nastro Azzurro [Asahi Breweries (Gruppo Peroni)] Giappone

Nocrineria Fiorucci (Campofrio Food Group) Spagna

Omnitel (Vodafone) Inghilterra

Parmalat (Lactalis) Francia

Passoni & Villa (Alstom) Francia

Pastificio Garofalo (Ebro Foods) Spagna

Pernigotti (JP Morgan) Stati Uniti

Peroni (Heineken) Olanda

Perugina (Nestlè) Svizzera

Piaggio Aerospace (Mubadala Development Company) Emirati Arabi - adesso alla Turca Baykar

Pininfarina (Mahindra Group) India

Pirelli (Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) Cina

Plasmon (Heinz) Stati Uniti

Poltrona Frau (Haworth Inc.) Stati Uniti

Pomellato (Kering) Francia

Pucci (LVMH) Francia

Rete TIM (KKR) Stati Uniti

Richard Ginori [Kering (via Gucci)] Francia

Rigamonti salumificio (JBS SA) Brasile

Rottapharm (Mylan) Stati Uniti

Ruffino 1877 (Constellation Brands) Stati Uniti

Safilo (Hal Investments) Olanda

Saila (Katjes International Gmbh) Germania

Saiwa (Mondelēz International) Stati Uniti

Saline di Margherita di Savoia (Salins du Midi) Francia

Saline di Sant’Antioco (Salins du Midi) Francia

SALOV (Bright Food) Cina

San Pellegrino (Nestlè) Svizzera

Sasib ferroviaria (Alstom) Francia

Sasso (Deoleo) Spagna

Sergio Rossi (Fosun International Ltd) Cina

Sergio Tacchini (Hembly International Holdings) Cina

Sixty (Crescent HydePark) Cina-Singapore

Sperlari (Katjes International Gmbh) Germania

Splendid (Jacobs Douwe Egberts) Olanda

Star (GBfoods) Spagna

Stock (CVC Capital Partners) Inghilterra

TIM (Vivendi SA, azionista di maggioranza) Francia

Trametal (Metinvest Holding LLC) Ucraina

Valentino (Mayhoola for Investments Spc) Qatar

Valle degli Orti (Frosta) Germania

Versace (Capri Holdings) Stati Uniti

Wind [VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings Limited, Bermuda (Regno Unito)-Isole-Cayman (Cina)]

World Duty Free (Avolta AG) Svizzera

Zanussi (Electrolux) Svezia

Questo che segue è invece l’elenco da me stilato delle banche che non esistono più a Firenze dal 1990 (nella forma originaria). Le banche che esistono ancora adesso sono quelle derivanti dal cosiddetto “Risiko Bancario”, ovvero la fusione di tutto il marciume tossico di istituti putrefatti e poi aggregati in pustole piene di tutto il pus precedente con la progressiva aggiunta del pus nuovo, tenute in vita dai piani di stimolo della BCE e della Federal Reserve. Quando si legge di fusioni bancarie bisogna considerarle come la svuotatura di una fossa biologica straripante di liquami, dentro un’altra fossa biologica più grande, con della capienza residua.

Cassa di Risparmio di Firenze

Banco di Napoli

Banco di Sicilia

Banca di Roma

Credito Italiano

Banca Commerciale Italiana

Banca Toscana

Banca Manusardi

Banca Popolare di Novara

Cassa di Risparmio di Torino

Cariplo

Cassa di Risparmio di Prato

Credito Artigiano

Banca Nazionale dell'Agricoltura

Banec

Banca Nazionale del Lavoro

Bipop Carire

Banca 121

Banco San Gimignano e San Prospero

Istituto Bancario San Paolo di Torino

Banco Ambrosiano Veneto

Cassa di risparmio di Parma e Piacenza

IBI

Banca Popolare di Vicenza

Unipol Banca Spa

Banca Carige

Banca Popolare di Lodi

Cassa di Risparmio di San Miniato

Banca Antonveneta

Credito Cooperativo Fiorentino

Banca d'America e d'Italia

Banca Sai

Banca Federico Del Vecchio

Ubi Banca

Banca Popolare di Milano

Cassa di Risparmio di Pisa

Finché le banche erano italiane e la Banca d’Italia era sovrana nell’emissione della lira, era possibile avere autonomie in ambito monetario che consentivano uno spazio di manovra che adesso non esiste più. In banca, mi sono occupato di credito alle aziende. Oltre alle modalità tradizionali di gestione dei finanziamenti all’impresa, c’erano molti trucchi che i clienti adottavano e che venivano tollerati, sempre basandosi sulla fiducia. Uno degli strumenti più usati era senza dubbio l’assegno post datato. La data sull’assegno è obbligatoria, ma non si potrebbe apporla in modo posticipato, perché in quel caso si dovrebbe usare la cambiale e pagarci l’imposta di bollo. Ma in quegli anni d’oro, l’assegno post-datato, specie se trasferibile, ha reso possibile l’esistenza in vita di innumerevoli aziende artigiane italiane. Poi c’era l’anticipo su fatture, dove si poteva far finta di non accorgersene e anticipare la stessa fattura due o più volte, così da consentire un po’ di respiro a certi clienti, che comunque, in questo modo facevano girare i soldi, e c’erano soldi per tutti. Anche lo sconfinamento sul conto corrente oltre l’affidamento accordato era una prassi comune. Nella maggior parte dei casi, la fiducia era ben riposta, ma poteva capitare anche clientela truffaldina e in mala fede. Erano sempre e comunque soldi che restavano e giravano in Italia e che se uscivano da una banca italiana, rientravano in un altra, sottoforma di depositi, dopo essere passati di mano tra privati, aziende e pubblica amministrazione. Certo che la liquidità in eccesso creava inflazione, ma esistevano strumenti di adeguamento salariale che mantenevano il sistema in una situazione di equilibrio accettabile e ben distribuito.

Con la cessione della sovranità monetaria alla BCE e con la privatizzazione degli Istituti di Diritto Pubblico (Le banche che rientravano nella categoria erano il Banco di Napoli, il Banco di Sicilia, la Banca Nazionale del Lavoro, l'Istituto bancario San Paolo di Torino ed il Monte dei Paschi di Siena, cui si aggiunse pochi anni dopo il Banco di Sardegna) tutto questo margine di creazione e mantenimento della ricchezza all’interno del paese non è stato più possibile ed è iniziata la fine. Il processo di scarnificazione.

La globalizzazione ha dato il colpo di grazia: essa ha trasferito il manufatturiero dalle nostre piccole e medie imprese ai paesi emergenti, che ormai, a nostre spese, sono emersi alla grande. Aziende, posti di lavoro e ricchezza che non tornernno mai più in Italia. Addio per sempre!

Cosa ci resta di quegli anni che ancora non ci hanno portato via? I RISPARMI DEGLI ITALIANI. L’ultima cosa che rimane da dargli, e ci hanno promesso che se li prenderanno con il GRANDE RESET annunciato a Davos nel 2020. Quindi non si tratta di un’ipotesi, ma di una certezza!

Ci incamminiamo così, in braghe di tela, verso il 2025, un anno che che è stato definito dal Segretatrio al Tesoro entrante, Scott Bessent, l’anno del

« GLOBAL ECONOMIC REORDERING »

Scott Bessent, leggiamo su Wikipedia, è stato socio di Soros, quello che nel 1992 ha distrutto la lira per favorire le privatizzazioni a saldo e stralcio. È un gestore di Hedge Fund, uno speculatore che ci promette un GLOBAL ECONOMIC REORDERING.

Credete che non lo farà? Certo che lo farà!

Ricapitoliamo:

CI HANNO DETTO APERTAMENTE CHE STANNO FACENDO UN GRANDE RESET E CHE STANNO PREPARANDO UN « GLOBAL ECONOMIC REORDERING»

Quindi questa è una cosa che sanno tutti. Infatti tutti si stanno preparando per affrontare al meglio questa partita e uscirne da protagonisti.

Il blocco dei paesi BRICS ci offre un chiaro segnale di quello che è opportuno fare: accumulare RISERVE D’ORO. Infatti, il GLOBAL ECONOMIC REORDERING, prevede un vero e prorpio «reordering» economico delle valute utilizzate globalmente per i commerci e la finanza.

La Cina in particolare, sta giocando con un’astuzia invincibile.

Chiunque in questo periodo si trovi a fare azienda, non può non riconoscere la superiorità della Cina nel mettere in cantiere qualsiasi tipo di opera o oggetto in tempi brevissimi e quantità illimitate.

Il problema anche per loro è la recessione globale perché è inutile produrre montagne di roba se poi i potenziali acquirenti non hanno i soldi per comprarla.

Ecco allora cosa si sono inventati per creare il denaro per farsi pagare…………………….

CONTINUA A PAGAMENTO……………………………

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