Chi ha giocato ai moderni videogame, specialmente quelli denominati FPS ( first person shooters) sa benissimo come funziona. La piattaforma di gioco consente di interpretare un personaggio e di vivere un’avventura simulata in cui si devono superare delle prove e degli schemi, per poter proseguire nella storia e passare allo schema successivo. Il gioco riproduce la realtà e la rende disponibile dal punto di vista del giocatore. il quale si immedesima.
Si tratta di una riflessione che mi è venuta in mente dopo aver letto il libro The Simulation Hypothesis di Simon Virk. Un libro molto interessante che fa riflettere sulla sottile linea che separa la realtà percepita e quella possibile grazie alla tecnologia.
Quello che trovo di molto simile nelle due realtà, è il fatto che il futuro che si manifesta durante la vita, deriva dalle scelte strategiche che vengono prese dal protagonista, e quindi da noi. E questa cosa vale sia nella vita computerizzata del videogioco che in quella biologica dell’esistenza.