Alcuni anni fa ho avuto l’opportunitá di partecipare ad una conferenza del Generale Fabio Mini ad Arezzo. Il Generale, da brillante stratega e conoscitore del funzionamento della macchina militare aveva capito subito quale fosse la battaglia che si stava giocando e quale fosse l’enorme rischio per l’Italia. Il ragionamento del Generale Mini espresso nella conferenza era quello di valutare la posizione di totale vulnerabilitá dell’Italia (e dell’Europa), in un mondo dove due colossi come il blocco USA e il blocco Asiatico si contendono le sorti del dominio del pianeta Terra.
L’espressione in lingua inglese che identifica l’usuraio è LOAN SHARK: lo squalo dei prestiti. Gli USA, monopolisti del dollaro a debito sono, non solo degli squali del debito, ma essendo il dollaro anche la valuta di riserva e di scambio globale sin dal 1944, questo squalo del debito ha anche sviluppato i tentacoli che stringono in una morsa letale l’intera economia del mondo. Ed ecco quindi descritto il primo dei due avversari di questa lotta tra mostri: lo SHARKTOPUS dell’omonimo film demenziale, che peró rende perfettamente l’idea di una creatura spaventosa e insaziabile, che stritola tutti con i suoi micidiali tentacoli di debito in dollari.
L’altro mostro della battaglia per il dominio descritta magistralmente dal Generale Fabio Mini è quello del blocco asiatico guidato dalla Cina: il PTERACUDA; una sorta di incrocio tra pterodattilo e barracuda. Quindi con dei poteri diversi, capace di volare in alto e di attaccare con precisione chirurgica. Il vantaggio dato dalla staticità dei tentacoli che stritolano, si deve confrontare con il dinamismo di un essere preistorico volante. Nel mezzo ai due c’è l’Italia, una bella donnina quasi nuda e indifesa, che fa fatica a nuotare e stare a galla, travolta dal vortice impetuoso di queste forze invincibili che se la contendono. La locandina del film rende perfettamente l’idea.
Il prezzo dell'oro ha appena superato nuovamente la soglia psicologica dei 2000 dollari per oncia.
Qui lo scontro inizia veramente a farsi acceso.
Chi ha letto il mio libro, sicuramente non si è sorpreso. Neanche chi segue le mie newsletter. Adesso, finita la corsetta di riscaldamento della “SCAMDEMIA, PANDEMENZA O FINTEMIA che dir si voglia, si entra in campo con la vera ed unica soluzione conosciuta che viene sempre utilizzata per affrontare le fasi finali di ogni crisi economica/monetaria: LA GUERRA!
Come ha giustamente detto il Generale dei Marines, Smedley Butler, “la guerra è un racket. È sempre stata un racket”! La guerra serve a molti scopi contemporaneamente. Il primo e il più evidente è quello economico. Attraverso il finanziamento delle spese militari, si possono aumentare esponenzialmente i debiti. Essendo tutta l’economia globale basata su sistemi monetari di tipo debitorio, l’unico modo che esiste per poter mantenere in funzione il sistema è quello di creare continuamente debito aggiuntivo per ripagare il debito precedente. Questa dinamica arriva periodicamente al punto di massima saturazione e bisogna quindi continuamente rilanciare la posta per giustificare la necessità di nuovo debito esponenziale. La guerra serve benissimo a questo scopo ed è per questo che è un racket. Un racket fatto di banchieri, come ho ben documentato nella mia precedente newsletter:
Ecco qui alcune cifre riguardanti il giro d’affari delle aziende che producono armi, come riportato da ZeroHedge:
Un altro scopo della guerra è quello di distruggere, compreso distruggere le vite umane. Infatti si dice che le guerre si conteggiano in dollari e vite. Maggiore il numero di morti, maggiore la quantità di valuta procapite disponibile. È triste, ma è così che ragionano i banchieri. Poi, in economia, si valuta come positivo anche il volano economico derivante dal finanziamento della ricostruzione. Il concetto è ben sintetizzato dal titolo dell’album capolavoro dei Megadeth “KILLING IS MY BUSINESS AND BUSINESS IS GOOD”.
Anche questa mia composizione fotografica riassume in modo impeccabile come i rulli dei macchinari tipografici che stampano dollari si muovono circolarmente al ritmo dei cingoli dei carri armati che portano immenso profitto al racket dei banchieri.
Purtroppo le cose stanno degenerando molto rapidamente……