Inizio con un solo commento riguardo alle ultime elezioni USA per esprimere quello che a mio avviso riassume tutto ciò che c’è da dire. Per farlo, utilizzerò una semplice immagine:
Qui si vede il debito pubblico USA che cresce in verticale. I segmenti rossi e blu che si alternano, mostrano la presidenza repubblicana o democratica in carica alla Casa Bianca durante i rispettivi periodi. Come si vede, non c’è differenza; non importa chi è seduto alla “Resolute Desk” nella Stanza Ovale, il debito può solo aumentare e farlo esponenzialmente. Durante il mandato dei soli ultimi tre presidenti: 1) Obama 2) Trump 3) Biden, il debito è aumentato più di tutti gli altri presidenti messi insieme. Questa è la legge matematica della curva esponenziale del debito, impossibile da fermare, e infatti non si fermerà.
Passiamo subito a commentare la situazione economica USA.
Questo è il debito pubblico USA alle ore 9:11 del 9 novembre 2024
Oltre a questo debito che aumenta alla velocità della luce, dobbiamo considerare anche >220mila miliardi di “unfunded liabilities”, ovvero impegni di pagamento promessi dal governo con soldi che non esistono. Quindi degli assegni a vuoto. Dietro a questa cifra in rosso, c’è della gente che ci spera, delle famiglie la cui sopravvivenza dipende da questi soldi che non ci sono.
Su questo oceano rosso di debito, è stata costruita negli anni la piramide rovesciata di milioni di miliardi di dollari del rischio stratificato che agisce nel Sistema Bancario Ombra del mondo dei derivati, per il quale ho un’altra immagine significativa:
Nella “simpatica” grafica fornita da: https://demonocracy.info/infographics/world/lqp/liquidity_pyramid.html
abbiamo la progressione del rischio che si sposta dal minuscolo vertice della piramide capovolta, costituita da tutto l’oro del mondo, che deve sorreggere la gigantesca base della finanza tossica dei milioni di miliardi in contratti derivati.
Questo rovesciamento della base del sistema economico si traduce in pratica nella nostra vita quotidiana. In quale modo?
Osserviamo ad esempio il contatore del debito globale, paese per paese, al link seguente:
https://www.usdebtclock.org/world-debt-clock.html
e trasformiamolo nella praticità della nostra vita di tutti i giorni.
Dobbiamo lavorare sempre di più, guadagnare sempre meno e le cose che ci servono per vivere degnamente divengono progressivamente troppo costose o inarrivabili.
Tornando indietro nel tempo, quando il debito non era così grande e quindi non maturava così tanti interessi, come ci ricordiamo bene, bastava uno stipendio a famiglia per vivere decorosamente, andare un mese in villeggiatura e per riuscire a comprare, nel corso di una vita lavorativa, almeno due case a nucleo familiare. Adesso non più. La velocità della ruzzola del contatore, si traduce nella velocità richiesta al ceto produttivo, ovvero a tutti coloro che dal lato dell’economia reale, lavorando e producendo, sono chiamati quotidianamente allo sforzo erculeo di sostenere la piramide rovesciata della finanza speculativa che si succhia via tutto. Alla gente viene detto che bisogna lavorare di più. Che bisogna produrre di più. Non viene detto che tutto questo di più che viene richiesto, spesso urlando, da parte di manager frustrati e deliranti, serve unicamente per il vano tentativo di continuare a sorreggere il peso insostenibile della piramide rovesciata. La gente non ha idea di come funzioni il sistema. Ai lavoratori viene continuamente detto che è colpa loro perché producono poco. E la gente ci crede e si sente in colpa. Impoverita e impaurita di perdere anche quel poco.
È IMPOSSIBILE PER L’ECONOMIA REALE STARE DIETRO ALLA CRESITA ESPONENZIALE DEL DEBITO!
Questo è quello che andrebbe detto, ed è il punto della questione sul quale bisognarebbe intervenire. Se non si cambia sistema monetario, il destino è segnato!
Questa è una legge naturale ed è per questo che il sistema crollerà.
Negli USA, molti lavoratori sono già finiti in mezzo di strada. Con il prezzo delle case alle stelle, pompato da una bolla immobiliare basata nuovamente sui mutui ipotecari erogati dalle banche + finanza tossica a fare da booster. C’è chi si trova a fare due o tre lavori e che non riesce neanche a vivere in una casa. L’ironia è che questi molteplici lavori di sussistenza vengono computati come un dato positivo per le statistiche sulla disoccupazione. In molti si arrendono, e trovano sui marciapiedi, la serenità artificiale data dalla droga a basso costo che non manca mai. Una triste soluzione per neutralizzare la mente, narcotizzandola in uno stato definibile come “Comfortably Numb”, per citare i Pink Floyd.
Concentriamoci sulla causa principale che ha portato alla creazione di alloggi inaccessibili e agli accampamenti di senzatetto. Ci sono molti fattori che contribuiscono, ovviamente, come le restrizioni NIMBY (not in my back yard) sulle nuove abitazioni, l’impennata dei costi dei permessi di costruzione, dei materiali e della manodopera e così via, ma tutti questi fattori sono asserviti a uno: la finanziarizzazione, che ha arricchito i ricchi e li ha incentivati a perseguire l’edilizia abitativa non come “una casa” per la famiglia ma come investimento a basso rischio che genera reddito e apprezzamento del capitale. Mentre la ricchezza da immagazzinare in asset esplodeva a livelli senza precedenti, coloro che cercavano un alloggio come investimento superavano quelli che cercavano un alloggio come la casa dove vivere. Poiché la domanda generata dagli investimenti finanziarizzati ha spinto al rialzo le valutazioni immobiliari, i ricchi hanno guadagnato più capitale da investire nel settore immobiliare, creando un circolo virtuoso (per loro) di aumento della domanda e valutazioni più elevate. Quelli senza grossi portafogli azionari e molte altre case, non potevano più permettersi una casa come rifugio.
Per non pensare che sia un'esagerazione, si consideri che circa il 26% delle case unifamiliari sono di proprietà di corporations:
https://www.star-telegram.com/news/local/fort-worth/article288911228.html?utm_source=substack&utm_medium=email
Si tratta di una percentuale non banale di case possedute da aziende, e questo non include le case possedute come affitti/affitti a breve termine (AirBNB) da individui facoltosi, famiglie, trust, ecc. Quindi le case unifamiliari sono possedute principalmente da investitori di un tipo o dell'altro.
La sfida degli USA adesso è quella di dover ricreare una base di economia reale produttiva che sia in grado di continuare a sorreggere una piramide di debito che cresce esponenzialmente e, che alimenta in misura sempre più amplificata il buco nero dei milioni di miliardi di finanza tossica nascosta nel sistema bancario ombra, contando su di una forza lavoro fatta di milioni di drogati e di obesi cronici, sotto trattamento permanente di psicofarmaci e con il corpo e la mente ormai in una condizione non più recuperabile.
Con il fisico macilento dovuto al cibo spazzatura e il cervello spappolato da droga e psicofarmaci non si può credere che si possa in breve tempo tornare ad avere una forza lavoro in forma nel corpo e nella mente, pronta a tornare in fabbrica e a lavorare al ritmo con cui lavorano cinesi e asiatici (ma anche noi italiani). È un po’ come sperare che le uova strapazzate possano in qualche modo tornare a essere uova. Ormai sono fritte!
L’intenzione di riportare il manufatturiero, all’interno degli USA è sicuramente una promessa elettorale accattivante e una cosa sensata, se si vuole dare un futuro ad un paese. Realizzare questa impresa, basandosi su di una popolazione nelle condizioni psicofisiche sopra descritte e con la montagna di letame tossico caricato dentro alla bomba ad orologeria della finanziarizzazione da disinnescare in modo indolore , è invece uno sforzo a dir poco erculeo. Per questo ho intitolato questa newsletter, LE STALLE DI AUGIA.
«La quinta fatica imposta ad Ercole prevedeva che l'eroe ripulisse le stalle di Augia, re dell'Elide, uomo ricchissimo in greggi e mandrie, e le cui strutture di ricovero per gli animali erano completamente ricoperte da un enorme strato di sterco, causa di una terribile pestilenza che affliggeva tutto il Peloponneso».
Qui si tratta di ripulire il mondo dalle tonnellate di sterco tossico di milioni di miliardi di dollari di finanza creativa parassitaria che causano la pestilenza mortale in tutto il mondo!
Questa è la sfida di adesso ed è una sfida globale. Nessuno è escluso, in nessuna parte del mondo.
Senza più il vincolo aureo, gli USA hanno stampato migliaia e migliaia di miliardi di dollari e ci hanno inondato il pianeta.
Con l’aiuto della tecnologia algoritmica, questi miliardi sono stati amplificati e sono ormai diventati milioni di miliardi.
Tutti gli altri paesi del mondo si sono dovuti adeguare e, specialmente dopo la crisi del 2008, tutte le banche centrali del mondo hanno aumentato il debito complessivo in un’unica grande orgia di debito globale interconnessa e inestricabile.
In Italia, il trend è analogo. Io adesso sono qui a Firenze e si osserva lo stesso trend immobiliare degli USA, specialmente per le tenute di lusso sulle colline toscane e tutto ciò che si trova nei migliori palazzi rinascimentali. Il centro storico della città è un outlet a cielo aperto. Un grande centro commerciale a tema rinascimentale, dove i turisti “fast food”, girano per le vie dello shopping e poi si fanno le foto di rito per postarle sui social. Tipica quella sghignazzante, col dito o la bocca in prospettiva sul pisello del David di Michelangelo. Adesso i negozi devono mettere questi cartelli sulle vetrine per scoraggiare i turisti ubriaconi dal sedersi sul loro scalino dell’ingresso:
Infatti, l’unico altro ricordo di Firenze che questi turisti fast food porteranno con sé al ritorno nel loro paese, è la frase cliché: “come si mangia bene”! Che significa essere ingozzati in turni interminabili, dai vari ristoranti, con le bistecche in vetrina, ma dove mangiano soprattutto la pizza, perché costa meno. Il resto della città, in alcune periferie, o nei vicoletti non turistici, si sta trasformando sempre di più in una bidonville senza futuro. Un trend non diverso in quasi tutte le più belle località italiane, dove i ricchi si comprano le nostre dimore storiche utilizzando, dal vertice della piramide, i nostri stessi soldi presenti e futuri, divorati con facilità visto che sono loro ad avere il controllo delle leve finanziarie.
Sono gli effetti visibili, quelli più immediatamente fastidiosi della piramide rovesciata della finanziarizzazione. La parte peggiore è invece la distruzione del tessuto economico e industriale e la disperazione di milioni di persone che non vedono più un futuro.
QUESTO LETAME DEVE ESSERE RIPULITO.
Per invertire il danno causato dalla finanziarizzazione, dobbiamo invertire la finanziarizzazione.
In pratica, il vertice della piramide finanziaria richiede un trasferimento costante di sempre maggiore ricchezza dalla base lavorativa e produttiva, per alimentare la posizione parassitaria di chi si è posizionato in alto e può vivere a scrocco. Un sistema perfettamente descritto nel film spagnolo del 2019, The Platform, tradotto in italiano con “Il Buco.
Chi è in alto, non ha la benché minima idea di rinunciare a questo privilegio. Figuriamoci se rinunciano agli yacht, ai jet privati e ai club esclusivi da nababbi.
Lo schema piramidale basato su debito-immobiliare-bolla speculativa è in pieno svolgimento anche in Cina dove è in corso lo stesso tipo di dinamica, ovvero quella di un piccolo ceto ricco che vive da nababbi e il resto della popolazione in una perpetua miseria da cui non si sfugge. Questo breve video della BBC, racconta bene la storia,
Con gente che vive nei gabbioni dei polli, impilati uno sull’altro:
Considerato l’enorme eccesso di offerta e il crollo della domanda, il cosiddetto mercato “bidless”, il valore di mercato effettivo delle case più vecchie potrebbe essere vicino allo zero nelle città di livello 2 e 3, poiché i costi di proprietà superano il ritorno sull’investimento. Senza il pagamento degli affittuari o l’apprezzamento generato dalla scarsità, il valore di una casa esistente è un numero negativo. Trend in grande crescita anche in Italia come ho ben descritto in questa newsletter:
Quali lezioni possiamo trarre da questo modello?
1. Quando un’economia ha una capacità produttiva non sfruttata ed è affamata di credito, la pianificazione centralizzata può aprire le cateratte del credito e indirizzare la capacità produttiva verso settori specifici, creando una crescita rapida e “vincitori”: nel boom immobiliare cinese, i “vincitori” le banche, gli sviluppatori e i governi locali, così come il governo centrale, sono stati liberati dagli immensi oneri derivanti dal finanziamento della costruzione di centinaia di milioni di nuove case.
2. I “vincitori” si trincerano rapidamente nel sistema, ricompensandosi a vicenda con tangenti, insider trading, ecc., e man mano che la loro ricchezza cresce, aumenta anche la loro forza politica, che usano per proteggere il loro settore dalla supervisione o dal feedback del governo.
L’illusione creata dal successo iniziale della pianificazione centralizzata pompata con debito illimitato è che essa possa continuare indefinitamente, ma la realtà non è così e alla Natura non piacciono le distorsioni. Per questo, in un modo o nell’altro, la Natura ritrova sempre un equilibrio.
La differenza tra questa bolla e quelle precedenti, tipo la bolla del 1929, la crisi “Savings and Loans” del 1980-1990, la bolla tecnologica “Dot-Com”, la bolla dei mutui subprime, è che LA BOLLA ERA ESPRESSA IN ASSET DIVERSI DAI TREASURY IN DOLLARI! Quello che avvenne durante lo scoppio delle precedenti bolle, nei momenti in cui i mercati erano in una situazione di stress e di panico, fu che gli investitori hanno potuto, in tali circostanze, trovare la sicurezza rifugiandosi nei TREASURY. LA DIFFERENZA ADESSO È CHE IL DOLLARO E I TREASURY NON SONO PIÚ LA SICUREZZA, MA SONO L'ORIGINE DEL PROBLEMA.
Nei momenti di panico, gli investitori liquidano i propri asset e cercano di mettersi in salvo. Mentre prima c'era la possibilità di scappare dai mercati in fiamme rifugiandosi nel dollaro, adesso il dollaro è il cuore dell'incendio da cui le fiamme partono.
Chi è preso dal panico vuole la sicurezza e questa volta, la sicurezza sarà data da oro e commodity.
Viviamo adesso in una fase in cui le bolle precedenti sono state tutte trasferite nella MADRE DI TUTTE LE BOLLE ovvero quella del dollaro e del debito.
Quanto è grande questa bolla? Enormemente più grande. La gente viene indirizzata a mantenere l’attenzione sul mercato azionario. Uno degli indicatori più affidabili per capire immediatamente se le quotazioni del mercato azionario siano o meno in territorio di bolla è il coefficiente P/E ratio, ovvero il rapporto prezzo/utili.
https://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_prezzo-utili
Il rapporto prezzo/utili (in inglese Price-Earnings (PE) Ratio, P = price = prezzo; E = earnings = utili) è un indicatore economico. È il rapporto fra il prezzo corrente di un'azione al momento del calcolo dell'indicatore, scelto di solito nel listino della borsa nazionale coi maggiori volumi scambiati, e l'utile atteso per ogni azione. Tale rapporto serve a valutare le quotazioni di un'azione, anche se un giudizio sul corretto valore di un titolo deve tener conto di diversi fattori, come il settore di appartenenza o l'andamento futuro dell'impresa.
Un valore pari a 13-15 è ritenuto normale; se è superiore indica di norma un titolo sopravvalutato (lo è certamente intorno a 27-30).
La crisi del 1929, ritenuta la più grande catastrofe borsistica della storia, aveva un coefficiente P/E di 15, ovvero 15 volte maggiore, dei suoi utili. Più alto è il numero, più caro il titolo.
Il tremendo crash borsistico del 1987 avvenne con un coefficiente P/E di circa 18. Quale era il coefficiente P/E della crisi che tutti conscono, quella del 2008, denominata The Great Financial Crisis, meglio conosciuta come la crisi dei mutui subprime o la crisi di Lehman Brothers? Di circa 23.
!! ADESSO SIAMO AD OLTRE 30 !!
Un altro indicatore è il Buffet Indicator e anche esso è a livelli astronomici, motivo per cui Warren Buffet, il “Mr. Olympia” degli investitori, è adesso quasi del tutto fuori dal mercato azionario, preparandosi per il crollo.
Queste cose, non ve le dicono quando andate in banca o dai promotori finanziari.
Allora, resta da chiedersi: « è umanamente possibile ripulire le Stalle di Augia dalla bolla di letame tossico della piramide rovesciata»?
Ercole è un eroe-semidio che riusciva ad affrontare vittoriosamente fatiche sovrumane. Mi piace particolarmente quando è raffigurato con la clava in mano, pronto a menar legnate, come in questa scultura capolavoro di Andrea Brustolon:
Sarebbe bello che venisse a prendere a bastonate coloro che hanno riempito di sterco tossico la piramide finanziaria che ci succhia il sangue come un vampiro.
Purtroppo, non disponendo di nessun semi-dio, la soluzione arriverà come sempre dai maghi.
Chi sono i maghi e cosa faranno?
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